Quando nel lontano 2010, sentì per la prima volta di Sherlock la serie prodotta dalla BBC e scritta da due autori inglesi, Moffat e Gatiss, credevo di trovarmi di fronte all’ennesimo, noioso, riadattamento dei libri di Sir Conan Doyle, sulle avventure dell brillante detective londinese e del suo partner, John Watson.
Infatti non lo guardai inizialmente, poi richiamata dalle mille recensioni positive, dal passaparola degli amici sempre più insistente, dalle varie nominations a Bafta’s, Emmys e Golden Globe, mi son lasciata tentare e da allora non ci siamo più separati.
Sherlock la serie, rivisita in chiave moderna, ironica, veloce i racconti già stranoti e super sfruttati dal cinema, nelle sue varie epoche.
Sin dalla scelta dei suoi protagonisti, Benedict Cumberbatch, ora arcinoto ma al tempo meno, nel ruolo di Holmes e Martin Freeman per quello del partner ed amico inseparabile, Watson, Sherlock la serie, scorre perfetta, accattivante e ti lascia alla fine d’ogni episodio quella voglia, quell’appetito per la puntata successiva che solo i grandi racconti riescono a provocare.
Chiaramente il tutto viene raccontato in chiave moderna, il nostro detective usa ogni tipo di tecnologia dei nostri tempi pur d’avere la meglio sui cattivi di turno, dai computer ai Gps, pur rimanendo fedele allo standard già descritto altrove del drogato di emozioni, che non riesce a vivere senza mettere alla prova la sua mente, eccelsa e superiore, con enigmi che qualsiasi persona normodotata non risolverebbe mai.
Un essere altezzoso, quasi irreale che viene riportato ad una dimensione più umana dalla simpatia, dall’umorismo del collega Watson, suo solo vero amico, medico reduce dalla guerra in Afghanistan, che lo supporta e sopporta in ogni singolo caso.
Il cast che comprende anche Rupert Graves nel ruolo dell’ispettore Lestrade, Una Stubbs, la signora Hudson, padrona di casa dei due e lo stesso autore Mark Gatiss, che interpreta Mycroft, il fratello più vecchio ma altrettanto cinico ed acuto di Sherlock, è a dir poco perfetto, una compagnia teatrale dagli ingranaggi perfettamente oliati.
Ora su Netflix è partita la quarta stagione, ce l’hanno fatto penare tanto, la serie presuppone un grande lavoro di scrittura ed i protagonisti son anche super impegnati con il cinema e quest’attesa ci rende ancora più trepidanti e desiderosi di assistervi, senza alcun tipo di noia.